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Cos’è un fontanile?

I primi fontanili sono stati costruiti in Lombardia dopo il 1100. Servivano a regolare la quantità delle acque che affioravano e inondavano ampi tratti della pianura. I fontanili permettevano di drenare l’acqua e bonificare aree paludose.
Dal punto di vista strutturale il fontanile è formato dalla “testa”, uno scavo semicircolare, e da un’“asta”, un canale di smaltimento collegato a una rete di rogge per l’irrigazione. La profondità dello scavo rispetto al piano della campagna è variabile, in genere compresa tra 1 e 3 metri, a seconda della profondità della falda. Nel fondo dello scavo sono infissi dei tubi, un tempo di rovere o di ferro, che raggiungono la falda superficiale. L’acqua sgorga da queste prese d’acqua e affiora alla superficie nella zona della testa, formando “polle” o “occhi”.
Quest’acqua presenta una temperatura costante di circa 10°C per tutto l’anno. Questa caratteristica è stata sfruttata a partire dal 1200 per la pratica agricola della marcita, che consentiva di avere foraggio verde anche durante la stagione invernale.
Attraverso le rogge, un sistema di canali artificiali costruiti dall’uomo, le acque dei fontanili servivano, oltre che all’agricoltura, per la produzione di forza motrice per i mulini.
I fontanili formano delle zone umide con fauna e flora tipiche degli ambienti paludosi, di grande importanza da un punto di vista naturalistico.

Schema del funzionamento di un fontanile
Schema del funzionamento di un fontanile

La diffusione dei fontanili

In area lombarda i fontanili si concentravano per lo più nella fascia delle risorgive, area sud di Milano, perché qui le acque che si sono infiltrate nei terreni permeabili dell'alta pianura incontrano lo sbarramento dei terreni limoso-argillosi della bassa pianura ed emergono.

Ma ne esistevano anche nell’area a nord di Milano. Per esempio, nel comune di Sesto, fino alla metà del ’900, erano piuttosto numerosi: il Fontanile Busca, il Fontanile Parpagliole, la Piuma, il Fontanile Arbirola e i due rami del Fontanile Barinetti, sul confine meridionale del territorio comunale. A nord ricordiamo il Fontanile San Cristoforo, il Fontanile Santa Maria e la Fontana Matta.

Negli anni più recenti questa rete si è completamente disseccata, in seguito al progressivo

abbassamento della superficie della falda freatica. Il profondo rimaneggiamento del territorio e l’intensa edificazione hanno causato la loro progressiva scomparsa.

Il nostro fontanile

All’interno del Parco della Media Valle del Lambro, nel territorio di Brugherio, però resiste il Fontanile San Cristoforo.

Quest’area costituisce un tratto di paesaggio agrario significativo: l’unico spazio aperto di dimensioni consistenti collegato al fiume Lambro, che presenta ancora caratteri agricoli tradizionali. Si tratta di una distesa di campi, con un tracciato geometrico ancora chiaramente riconoscibile.

Il fontanile alimentava la roggia Molinara, che portava l’acqua al Mulino di Occhiate.

Anche se è asciutto da molto tempo, dalla testa del fontanile San Cristoforo si sviluppa un bosco che prosegue lungo l’asta, fino al confine con Cologno. Si tratta di un antico bosco ceduo di robinia. I tronchi sono ricoperti di edera, accompagnata dal sigillo di Salomone e dalla pervinca.
Ci potete incontrare pettirossi, usignoli, merli, regoli, fringuelli, cardellini, verdoni!